Verifiche esclusivamente sulle dichiarazioni in cui il rimborso è determinato anche da detrazioni per familiari a carico o da eccedenze riportate dall’anno precedente
Il controllo preventivo da parte dell’Amministrazione fiscale dei rimborsi da 730 superiori a 4mila euro è una misura necessaria per bloccare le frodi, che però coinvolgerà solo una platea ristretta dei contribuenti (circa 100mila, meno dello 0,5%) che presentano quel modello.
La precisazione arriva dall’Agenzia delle Entrate relativamente alle notizie diffuse da alcuni organi di stampa in merito alla disposizione normativa contenuta nell’ultima legge di stabilità, che ha previsto questo tipo di verifica esclusivamente nei casi in cui il rimborso di importo superiore a 4mila euro sia determinato anche da detrazioni per familiari a carico (e non da assegni per il coniuge separato) o da crediti risultanti dalla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente.
Pertanto, i rimborsi superiori a 4mila euro derivanti, per esempio, da spese per interventi di ristrutturazione e/o da interessi passivi sul mutuo prima casa, saranno sottoposti al controllo preventivo soltanto nel caso in cui nella dichiarazione siano presenti familiari a carico (non assegni corrisposti al coniuge separato) oppure crediti riportati dall’anno precedente.
L’Agenzia, infatti, in queste due ipotesi (detrazioni per familiari a carico ed eccedenze pregresse), ha intercettato diverse frodi sui rimborsi erogati in maniera automatica dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico nelle buste paga o nel cedolino della pensione.
Nella maggior parte dei casi, i rimborsi saranno disposti direttamente dall’Agenzia delle Entrate entro il mese di ottobre, prima cioè del termine massimo di sei mesi previsto dalla Stabilità 2014.