E’ stato sottoscritto – nella giornata del 30 marzo 2015 – da Confcommercio con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs–Uil, l’accordo per il rinnovo del contratto nazionale del terziario, della distribuzione e dei servizi che decorre dal 1° aprile 2015 e sino al 31 dicembre 2017.
L’intesa prevede un incremento salariale di 85,00 euro lordi a regime per il IV livello di inquadramento su 14 mensilità.
Sul versante normativo sono state aggiornate le tematiche relative all’orario di lavoro e ai regimi di flessibilità, al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai contratti a tempo determinato, e alla classificazione, in particolare per il comparto delle aziende di informatica e telecomunicazioni.
In particolare, nei periodi di picco di lavoro (come per esempio il periodo natalizio o i saldi per i negozi ma anche giugno per le aziende che fanno servizi alle imprese) le imprese potranno chiedere ai loro dipendenti di lavorare quattro ore in più (per un massimo di 16 settimane nell’arco di 12 mesi) senza che sia necessario l’ok del sindacato né del lavoratore stesso e senza che si paghi lo straordinario. Naturalmente le ore saranno recuperate (nell’arco dei 12 mesi seguenti) ma in periodi che per l’azienda sono meno impegnativi e nei quali c’è meno bisogno di personale, una flessibilità molto importante in un settore nel quale sono frequenti i picchi di attività. L’intesa prevede anche norme sul sottoinquadramento nel caso di assunzione di persone ”deboli” come i disoccupati o coloro che hanno concluso l’apprendistato senza che ci sia stata una stabilizzazione. Con queste persone può essere stipulato un contratto a tempo determinato di 12 mesi con 6 mesi con un sottoinquadramento di due livelli e 6 mesi con un sottoinquadramento di un livello. Il sottoinquadramento di un livello è concesso per altri 24 mesi in caso di trasformazione in contratto a tempo indeterminato.
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