I bancari hanno approvato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale, siglato lo scorso 31 marzo 2015, con il 96% di voti favorevoli.

L’accordo è stato sottoscritto da ABI e DIRCREDITO-FD, FABI, FIBA-CISL, FISAC-CGIL, SINFUB, UGL CREDITO, UILCA, UNISIN, per i quadri direttivi e per il personale delle aree professionali dipendenti dalle imprese creditizie, finanziarie e strumentali.

In particolare l’ipotesi di accordo, nelle sue principali articolazioni, prevede:

Anima sociale e Occupazione
Individuate soluzioni di forte valenza sociale con l’obiettivo di tutelare l’occupazione e favorire l’occupabilità, in particolare dei giovani. Pertanto, è stato definito un significativo incremento del livello retributivo di inserimento professionale; confermate le attuali modalità e misure di finanziamento del Fondo per l’occupazione (Foc) con operatività prorogata a fine 2018; si costituirà, infine, un’apposita “piattaforma” informatica per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nell’ambito del settore con specifica attenzione alla ricollocazione del personale.

Inquadramento del personale
Relativamente alla necessità di semplificazione delle norme sul sistema degli inquadramenti viene istituito, tra le Parti, un Cantiere di lavoro per la definizione entro il 2016 di un nuovo schema di classificazione del personale che tenga conto dei mutati assetti tecnici, organizzativi e produttivi delle banche. Le Parti hanno convenuto che lo stesso tema possa riguardare eventuali intese a livello aziendale.

Trattamento economico
Confermando la volontà di tutelare il potere d’acquisto delle retribuzioni, l’intesa riconosce un incremento medio a regime di 85 euro suddivisi in tre tranches:
– euro 25,00 dall’1/10/2016;
– euro 30,00 dall’1/10/2017;
– euro 30,00 dall’1/10/2018.

Per ABI si tratta di un risultato importante e di una risposta adeguata a conciliare gli interessi di carattere professionale ed occupazionale dei lavoratori con le esigenze di stabilità ed equilibrio delle banche italiane di fronte ad un contesto macroeconomico che sta pesando e peserà nel lungo periodo sui livelli di redditività, sulla qualità degli attivi e sui margini di ricavo.

L’intesa apre la strada ad una serie di soluzioni utili a continuare ad affrontare i cambiamenti in atto nel settore bancario relativi alla razionalizzazione dei processi produttivi, organizzativi e delle strutture distributive, all’evoluzione dei comportamenti della clientela, delle innovazioni tecnologiche e ai profondi cambiamenti normativi e di supervisione.

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