Di Simona D’Alessio su Italiaoggi.it
Altro che «semplificazione»: il 730 pre-compilato (previsto dalla delega fiscale, legge 23/2014) crea «nuovi obblighi di comunicazione» e di «integrazione». E, onde evitare di scaricare «il peso» sui sostituti d’imposta e sui professionisti, è opportuno che l’Agenzia delle entrate metta a disposizione software e istruzioni «sin dall’inizio dell’anno», per non far sì che incorrano nelle sanzioni. È un passaggio dell’audizione di ieri, tenuta da Gerardo Longobardi, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec), nella commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria. La norma, infatti, presenta elementi di difficoltà per gli operatori economici; a partire dalla nascita dell’ennesimo adempimento a carico dei sostituti d’imposta, che alla scadenza del 7 marzo dovranno inoltrare all’Agenzia delle entrate «certificazioni attestanti i redditi erogati, le ritenute operate, le detrazioni d’imposta effettuate e i contributi previdenziali e assistenziali trattenuti». Comunicazione telematica «necessaria», ricordano i commercialisti, per l’inserimento dei dati nella dichiarazione precompilata da render disponibile entro il 15 aprile, poiché è prevista «una sanzione di 100 euro per ogni certificazione omessa, tardiva o errata, senza la possibilità di applicare la norma in tema di concorso di violazioni e continuazione» (articolo 12 del dlgs 472/1997), che fissa l’applicazione di «un’unica sanzione, seppur maggiorata, per chi commette, anche con più azioni od omissioni, diverse violazioni formali» della medesima disposizione; le Entrate, pertanto, dovrebbero fornire «sin dall’inizio dell’anno», software e procedure indispensabili per rispettare il termine del 7 marzo.