Il bollo sui conti correnti si paga quando la giacenza media è superiore ai 5.000 euro. L’Assosim chiarisce come calcolare questa media
La nuova imposta di bollo – La norma ha previsto l’estensione dell’imposta di bollo alle comunicazioni relative a tutti i prodotti e strumenti finanziari, nonché ai conti correnti, libretti di risparmio, postali e bancari e buoni fruttiferi postali. Per le persone fisiche l’imposta è pari a 34,20 euro, mentre per le persone diverse da quelle fisiche, l’importo è di 100 euro.
Giacenza media – La norma introdotta dalla manovra salva Italia ha previsto che per i clienti persone fisiche, se la giacenza media annua non superi i 5mila euro, l’imposta di bollo non è dovuta.
Assosim – Proprio in riferimento alla nozione di giacenza media, l’Assosim ha fornito i primi chiarimenti in merito, disponendo che l’imposta di bollo va pagata solo quando il saldo medio giornaliero sia superiore ai 5.000 euro in riferimento al periodo considerato. Un saldo medio questo che va calcolato sulla giacenza media annua, ovvero sulla somma dei saldi giornalieri del conto corrente, divisa per il numero dei giorni dell’anno.
Calcolo media – In altre parole, la media si ottiene dalla somma di tutti i saldi giornalieri del conto corrente, dividendo poi questa cifra per 365, il numero dei giorni in un anno. Se il risultato è superiore a 5mila euro, si applica l’imposta di bollo di 34,20 euro, sempre se il cliente è una persona fisica. Il bollo non è dovuto se invece il calcolo così ottenuto è inferiore sempre alla cifra di 5mila euro.
Rinvio – Si rinvia comunque ad interventi chiarificatori dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che avranno il compito di mettere in luce tutti gli aspetti problematici che emergono in merito alla nuova disciplina sull’imposta di bollo, così come introdotta dalla manovra salva Italia.